Un ambiente tranquillo, per imparare meglio
La volontà di apprendere e la determinazione a imparare per compiacere il proprio interesse o il desiderio di sapere, sono due fattori direttamente correlati.
Si tratta di un’occorrenza di tipo psicologica e razionale perché ha a che fare con autostima e tenacia nello studio.
Un ambiente quieto aiuta lo studente a imparare di più tramite le sue capacità e ispirazioni, coronate da fiducia e rispetto.
È importante sottolineare che, la lezione non deve essere solo strettamente nozionistica, ma è opportuno evitare che questa diventi un semplice passaggio di informazioni. Le lezioni devono avere un significato e insegnare qualcosa che vada al di là delle conoscenze teoriche in generale, in modo da stimolare la motivazione dello studente.
Lezioni interattive e stimolanti
Il materiale di cui gli studenti fruiscono deve essere corredato da un commento da parte di un insegnante o di un esperto del settore, per favorire un approccio più interattivo che si distacchi dalla tradizionale “lezione frontale” proposta negli istituti comprensivi di ogni livello. Grazie a uni’interpretazione e spiegazione di slide (o altri materiali di supporto) gli studenti si sentiranno più propensi a fare delle domande riguardanti l’argomento trattato, scongiurando eventuali sentimenti di noia e negligenza.
Questo insieme di fattori favorisce l’apprezzamento di una materia di studio, in questo caso gioca un ruolo fondamentale la capacità di coinvolgere emotivamente gli studenti da parte degli insegnanti, poiché i docenti devono essere in grado di tramandare i loro sentimenti, quando questi ultimi hanno appreso le informazioni rendendole proprie per poi trasmetterle ad altri.
Generalmente la motivazione è raggiunta quando un individuo fissa degli obiettivi e delinea degli esiti che vuole raggiungere, questo avviene sia per gli studenti che per gli insegnanti. Istituendo metodi di lavoro e studio efficaci è possibile programmare, preparare, supervisionare e classificare il proprio successo.
I successi in ambito educativo, le conoscenze acquisite, la scoperta di nuove attività e gli sforzi per completarle con successo sono fonte di approvazione e compiacimento che assicurano affezione, ammirazione e approvazione.
La situazione di insegnamento più efficace si ha nel momento in cui il professore riceve l’attenzione degli allievi che lo considerano come un punto di riferimento ed esempio positivo al quale ci si può appellare mantenendo un senso di fiducia reciproca.
Le emozioni influenzano continuamente la possibilità di apprendere in modo efficace di uno studente, il processo di formazione e lo sviluppo identitario possono suggerire come queste emozioni vengono vissute dall’alunno.
Situazioni in cui si ha una scarsa applicazione da parte dello studente, pigrizia, insicurezza o incapacità di apprendere da studenti non ferrati, suggeriscono spesso un’impossibilità da parte dell’allievo di sorreggere dal punto di vista emotivo questi insuccessi.
Questo tipo di fallimenti limita in primo luogo la capacità dello studente di lavorare in autonomia e di portare a termine i compiti assegnati.
Le sconfitte con le quali lo l’allievo deve confrontarsi derivano spesso dalla necessità di sentirsi accettati, una volta soddisfatto questo bisogno lo studente avrà più fiducia in sé stesso.
Il limite dei voti
La valutazione è lo strumento per eccellenza con il quale si “misura” il livello di conoscenza di un alunno. Nonostante si tratti di uno strumento indispensabile, è rilevante non stimare lo studente solo per il suo profitto, in quanto questo può portare ad ansie sminuendo l’autostima.
Il voto in quanto tale va a ridurre lo studente a un semplice numero, spersonalizzandolo. Contrastare la sottostima della persona è necessario affinché si limiti una percezione sbagliata di sé stessi, con il rischio che l’alunno decida di smettere di imparare solo perché si sente costantemente non adeguato. Questo sentimento è generalmente accompagnato da un atteggiamento aggressivo, ribelle, arrendevole o passivo.
L’importanza della relazione con l’insegnante
Il rapporto che si ha con il proprio professore è un elemento centrale nel processo di insegnamento, anche l’ambiente in cui esso si svolge riveste un ruolo importante.
È inevitabile che la relazione che si viene a creare sia asimmetrica: professore e allievo hanno responsabilità, ruoli, diritti e doveri. Il docente deve fare in modo di trasmettere il sapere e le conoscenze nel modo più naturale possibile, l’alunno deve fare in prestare attenzione partecipando attivamente agli esercizi proposti.
L’ambiente ideale che ogni insegnante vorrebbe è quello in cui gli studenti sono sereni, partecipano laboriosamente, svolgono un lavoro adeguato e con passione. Questo ambiente consente all’isegnante di procedere senza interruzioni durante le lezioni.
Ciononostante è un pensiero piuttosto utopico avere una classe del genere, perché gli alunni presentano personalità molto diverse tra loro, facendo venire meno questa sorta di equilibrio. Non è raro infatti trovare studenti precipitosi, disinvolti e non controllabili, facendo sorgere problemi di gestione della classe, nei casi più gravi impedendo il normale svolgimento della lezione.
La personalità è un tratto distintivo di ognuno di noi che influenza particolarmente il rapporto con adulti e compagni, incidendo sul rendimento scolastico.
Un buon insegnante, a conoscenza di queste divergenze, sarà perfettamente in grado di gestire la lezione, evitando momenti difficili nella conduzione della classe.
Il percorso scolastico, sia nelle scuole pubbliche che in quelle private, viene costruito attraverso metodi che consentono il raggiungimento di un metodo educativo il quale consente di formare anche la personalità degli studenti, oltre che istruirli. Per fare questo bisogna prendere in considerazione tutti i fattori che compongono una classe, in primis la personalità dei suoi componenti, tenendo conto degli obiettivi che queste persone devono raggiungere alla fine del ciclo d’istruzione, senza dover recuperare scolastici.
Fornire collegamenti tra gli argomenti trattati nelle diverse discipline e arricchire il discorso con digressioni sono due strategie per ampliare il sapere e la capacità di ragionamento degli studenti, aumentando allo stesso tempo il bisogno di acquisire nuove conoscenze e competenze, senza fermarsi a una mera raccolta di informazioni, nozioni e definizioni.
Nuove tecnologie per imparare meglio
Grazie alle nuove tecnologie di cui disponiamo, come computer, tablet, lavagne multimediali interattive e proiettori, l’esperienza di insegnamento per l’isegnante e di apprendimento per lo studente cambiano radicalmente, rendendo il tutto più piacevole e stimolante per entrambi.
È infatti scientificamente provato che il cervello risponde in modo molto più veloce a immagini, suoni e video rispetto che alle informazioni scritte.
I giovani d’oggi riescono ad apprendere nozioni molto più velocemente e costante rispetto al passato, l’uso di internet ha aumentato a dismisura questa capacità. Questo è stato possibile soprattutto grazie alla diffusione degli smartphone, ormai a portata di tutti, che consentono un facile e veloce accesso ad internet. Le potenzialità di questi dispositivi elettronici non devono essere mai sottovalutate in ambito scolastico.
Un abuso di questi strumenti porta inevitabilmente a un calo dell’attenzione, è quindi doveroso farne un utilizzo diligente.
Per evitare che questo accada dobbiamo affiancare l’istruzione tradizionale alla tecnologia, mantenendo una sorta di confine tra questi due metodi di insegnamento in modo da compensare eventuali sentimenti di pigrizia, assenza di partecipazione e attenzione da parte degli studenti, evitando insuccessi degli insegnanti.
La scuola non deve soltanto istruire gli studenti ma anche formarli come persone, contribuendo al loro processo identitario, in preparazione alla vita adulta.