Pro e contro
L’alternanza scuola lavoro è una metodologia didattica con lo scopo di fornire agli studenti un periodo di esperienza pratica nel campo lavorativo.
Dal 2015 è stata resa obbligatoria grazie alla riforma della “Buona Scuola” per tutti i ragazzi del secondo biennio e del quinto anno della scuola secondaria di secondo grado, per tanto tutte le strutture scolastiche sono tenute a programmare per i loro studenti attività professionali che li spingano nel mondo del lavoro. Agli studenti vengono affidati due tutor: il docente, incaricato di assisterli nelle loro scelte lavorative, e un impiegato della azienda, che si assicura del loro inserimento e che dialoga con la scuola in caso di necessità.
Il totale di ore da impiegare sono 200 per i licei e 400 per gli istituti tecnici.
Questa legge si pone 4 obiettivi:
- Bilanciare la formazione presa in classe
con una formazione più pratica; - Aiutare i giovani a scegliere la loro carriera lavorativa
futura, mostrandogli brevemente ciò che li attende; - Istruire i ragazzi ai rapporti interpersonali con
dei loro superiori; - Garantire alle aziende e alle imprese
di reperire le figure professionali di cui hanno bisogno;
I pro di tale esperienza sono molti: dare una buona occhiata già da adolescenti al mercato del lavoro permette di avere lungimiranza sulle decisioni future, così come permette di sapere se si è portati a certe mansioni o meno e, generalmente, è anche una buona opportunità per la crescita personale.
Tuttavia ci sono pure dei contro: statisticamente, il 57% degli studenti opera in un ambiente lavorativo che non riguarda i propri studi, il che risulta poco utile considerando che questa riforma ha come scopo primario quello di integrare le conoscenze teoriche con quelle pratiche.
Inoltre, il 37% degli studenti ha dovuto sobbarcarsi di spese extra per poter continuare lo stage; non si può dare per scontato che tutte le famiglie italiane possano finanziare questi costi.
L’alternanza scuola-lavoro ha i suoi pregi e difetti, ma è meglio non sottovalutarla. Dopotutto, è sempre una parte dell’esame di maturità!
Autore: Matilde della Redazione di Tuascuola