L’importanza dell’ascolto e del dialogo a scuola
Gli studenti, specie quelli delle medie e superiori, spesso si trovano a vivere dei momenti di disagio, confusione e demotivazione sia nella vita privata e sia all’interno della vita scolastica. Questi problemi possono avere cause molto differenti tra loro, ma qualunque sia l’origine di tali sentimenti finiscono per influire sulla serenità dei ragazzi e di conseguenza anche sulla concentrazione e sullo studio. Al giorno d’oggi però, le istituzioni scolastiche stanno mettendo in campo diversi strumenti mirati a sviluppare un canale di ascolto per gli studenti, che li possa aiutare a superare al meglio le varie difficoltà. È in quest’ottica che si colloca il counseling scolastico.
Cos’è il counseling
Counseling è una parola inglese che letteralmente significa consulenza, consiglio. Più in generale l’attività di counseling consiste non tanto nel fornire consigli ma nell’offrire un punto di ascolto per chiunque avesse bisogno di esternare i propri dubbi e le proprie insicurezze e cercare, dunque, di eliminare i propri sentimenti negativi. L’attività di counseling può essere portata avanti in contesti diversi, come ad esempio quello lavorativo, ma è soprattutto nella scuola che trova la principale ragione d’essere. I ragazzi e le ragazze infatti, specie nell’età dello sviluppo e dell’adolescenza, attraversano delle fasi abbastanza complicate della loro vita. I cambiamenti fisici e ormonali, il graduale aumento delle responsabilità sia nella vita privata che in quella scolastica e quindi in altre parole crescere, può portare nei soggetti più sensibili ad una perdita di sicurezza, ad una instabilità che va influire in maniera generale su ogni aspetto della vita dello studente. L’obiettivo dello sportello di ascolto a scuola dunque, è quello di favorire un dialogo con lo studente in maniera tale che possa esternare le proprie incertezze. Il dialogo infatti, in questi casi è uno strumento fondamentale per capire se stessi.
Chi è il counselor
Il ruolo di counselor è ricoperto da uno psicologo o da un pedagogista, nel caso l’attività si sviluppi in una scuola media ad esempio. Questa figura però, non deve essere vista come un vero e proprio psicologo, ovvero in un rapporto medico-paziente. Un approccio del genere infatti, porterebbe ad una certa diffidenza da parte dei ragazzi annullando di fatto l’utilità del counseling. È quindi più utile intendere il ruolo del counselor semplicemente come una persona in grado di ascoltare e accompagnare gli studenti attraverso un dialogo in cui man mano vengono fuori spontaneamente paure e incertezze, senza quindi indirizzare dall’alto la discussione e senza fornire consigli che potrebbero sembrare come i classici discorsi da adulti e che allontanerebbero i ragazzi da un rapporto di fiducia e alla pari.
Lo scopo del counseling
L’attività di counseling si pone principalmente tre obiettivi: imparare a gestire la propria emotività, l’accrescimento dell’autostima e lo sviluppo e il potenziamento delle capacità espressive e creative. Come detto in precedenza, questi obiettivi devono essere raggiunti attraverso un dialogo alla pari che si instaura tra il counselor e lo studente. L’attività di ascolto non deve essere finalizzata a dare consigli ma al contrario deve favorire nei ragazzi la capacità di autoanalisi. Questo porta a riconoscere ed evidenziare i propri limiti e le proprie insicurezze. Una volta che i ragazzi hanno raggiunto questo grado di consapevolezza può iniziare il loro percorso verso una maggiore stabilità e fiducianei propri mezzi. Il counseling a scuola non fa altro che aiutare i ragazzi, attraverso un dialogo basato sulla fiducia e sulla comprensione senza giudizi, a far emergere le proprie capacità e a utilizzarle per affrontare al meglio sia i problemi nella vita scolastica che nella vita di tutti i giorni.
L’attività di counseling all’interno della scuola
Il counseling a scuola deve essere programmato in maniera tale da essere di supporto alle attività formative previste e, inoltre, deve essere in grado di creare un canale di comunicazione non solo tra lo studente e il counselor, ma anche fra tutte le altre figure che operano all’interno della scuola. Tale attività quindi, deve coinvolgere studenti, insegnanti, operatori scolastici e anche genitori con il fine di creare attorno ai ragazzi un ambiente che li veda protagonisti e in cui ogni eventuale problema venga affrontato in maniera costruttiva e positiva.
L’utilità di uno sportello di ascolto nei corsi di recupero anni
Il counseling si dimostra un’attività fondamentale anche nell’ambito del recupero anni scolastici. Le cause per cui alcuni studenti non riescono a raggiungere il diploma nel periodo di studi prestabilito possono essere diverse. In alcuni ragazzi può esserci una demotivazione verso lo studio, in altri possono essere presenti difficoltà relazionalinell’ambiente scolastico, per esempio con gli insegnanti o gli stessi compagni, in altri casi ancora il mancato raggiungimento del diploma può essere legato ad un’insoddisfazione e un senso di inadeguatezza tipico dell’adolescenza. Ecco dunque, che lo sportello di ascolto diventa fondamentale anche nei corsi e nelle scuole dedicate al recupero anni. Offrire tale supporto in questo tipo di corsi di studio può essere un aiuto concreto per ridare fiducia ai ragazzi e alle ragazze, aiutarli a comprendere quali sono le proprie difficoltà e indirizzarli verso la ricerca delle soluzioni a questi problemi. Il beneficio sarà evidente prima di tutto a livello del benessere personale e in secondo luogo nel percorso di studi che potrà finalmente arrivare a compimento con il raggiungimento del diploma.